Rituale di Amenhotep I
Il lungo manoscritto scritto in ieratico in 14 colonne di testo riporta il cosiddetto “Rituale di Amenhotep I” ed è datato al Nuovo Regno, all’epoca di Ramesse II (1279-1213), XIX dinastia. Trovato nel 1906 da Schiaparelli nel sito di Deir el-Medina, il papiro fu rubato poco dopo e riacquistato dallo stesso Schiaparelli nel 1909 presso il mercato delle antichità del Cairo. Suppl.10125/1 fa parte dello stesso rotolo di papiro i cui due terzi superiori si trovano oggi al Museo del Cairo (CG 58030). Si può presumere che il manoscritto sia stato tagliato dopo la rapina allo scavo per poterne vendere più parti sul mercato.
Il papiro costituisce una sorta di manuale cerimoniale che registra una varietà di offerte e attività culturali. È la copia di uno dei papiri che, probabilmente, venivano usati quotidianamente durante la liturgia e durante le occasioni di festa religiosa. La struttura del rituale è abbastanza complessa, consiste in varie azioni come la purificazione, le offerte di cibo e di vari oggetti, che vengono officiati sulle statue di divinità o faraoni nei templi da un sacerdote, accompagnato dalla recitazione di parole magiche. Lo scopo del rituale in generale è preservare l'ordine religioso dell'Egitto pacificando il sovrano divino.
Amenhotep I Djeserkara, sovrano della XVIII dinastia, fondò il villaggio di Deir el-Medina, dove vivevano coloro che lavoravano per la costruzione e la decorazione delle tombe reali. Successivamente alla sua morte, egli venne divinizzato dagli abitanti stessi e venerato, stando alle fonti, quotidianamente per mezzo del rituale qui riportato.
Il rituale delle offerte rivolte ad Amon e al defunto ma poi divinizzato faraone Amenhotep Djeserkara. Quest’ultimo, a seconda dei passaggi, viene nominato come beneficiario o donatore delle offerte: per questo sembrerebbe in atto un’assimilazione del dio Amon con il faraone della XVIII dinastia, con conseguente adattamento del culto tradizionale di Amon a quello locale di Amenhotep I, divinizzato in area tebana occidentale.
Non è certo che la recitazione del papiro fosse fatta ad alta voce, né che fosse accompagnata da gesti, anche se è possibile presumerlo. Nel testo infatti vengono elencate alcune azioni rituali, come l’accensione giornaliera di una lucerna. Tali atti e offerte (di cui viene anche menzionata la quantità) avrebbero un significato magico simbolico volto a nutrire e rafforzare un dio altrimenti indebolito, perché riacquisti le sue prerogative divine e, per estensione, rafforzi la comunità da cui è venerato, Deir el-Medina.. Scopo di tali riti è dunque far rinascere il dio Amon e il faraone morto e divinizzato, Amenhotep I Djeserkara.
Paralleli: Papiro Chester Beatty BM EA 10589; Ostrakon Los Angeles County Museum of Art (M. 80.203.192, M. 80.203.211); rilievi del tempio di Sethi I a Karnak e del tempio di Ramesse III a Medinet Habu.
New Kingdom (1539-1077 BC)
Dynasty 19 (1292-1191 BC)
Ramesses II (Usermaatre Setepenre)
Deir el-Medina
Scavo: Schiaparelli, Ernesto
Data Scavo: 1909
Eleonora Mander (EM)
hieratic
Ritual
gods, offering, protection, ritual, temple
Heliopolis (iwnw), Thebes (niw.t)
New Kingdom (1539-1077 BC)
Dynasty 19 (1292-1191 BC)
Ramesses II (Usermaatre Setepenre)
No
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