Libro dei Morti di Pari
Il frammento di papiro rappresenta la parte finale di un manoscritto più lungo, che contiene un testo funerario denominato “Libro dei Morti”, una raccolta di diverse formule con lo scopo di guidare, proteggere e far risorgere il defunto nell’Aldilà. Il papiro di Torino contiene i capitoli 18 e 125 del Libro dei Morti, scritti da destra a sinistra in geroglifico corsivo e accompagnati da illustrazioni in rosso, bianco, giallo, blu e verde.
Il capitolo 18 contiene una serie di invocazioni a Thoth per difendere il defunto dai suoi nemici, davanti a vari gruppi di divinità. I gruppi di dèi e dee rilevanti sono raffigurati sopra il testo, con il defunto inginocchiato in adorazione di fronte a loro.
Il capitolo 125, la cosiddetta “Confessione Negativa” (una dichiarazione di innocenza del defunto riguardo le azioni compiute in vita) nella sala del giudizio dell’Aldilà è resa con un’illustrazione della pesatura del cuore del defunto alla presenza di Osiride e della dea Maat. Il defunto deve dichiarare l’innocenza dei suoi peccati, mentre il suo cuore è pesato con la piuma, simbolo della verità, dagli dèi Horus e Anubi. Il dio Thoth, dalla testa di Ibis, registra l’esito e, nel caso in cui il defunto fallisca, il suo cuore verrebbe divorato dalla creatura animale Ammit. Nel caso specifico, il defunto supera la prova, com’è specificato nel testo sopra la scena: Thoth dichiara che il cuore del defunto potrà essere riunito al suo corpo per l’eternità.
Il defunto, di nome Pari, raffigurato di fronte a Maat, ha la barba, caratteristica insolita per gli egiziani ma piuttosto comune per gli stranieri. Lo stile della barba e il nome del defunto suggeriscono, infatti, che Pari sia di origini siriane.
Degno di nota è, poi, lo stato di conservazione del papiro. Alcune delle lacune nei bordi superiore e inferiore sono state coperte con frammenti di papiro, molto probabilmente provenienti da altri manoscritti. Questo metodo di “restauro” sembra esser stato applicato nel diciannovesimo secolo, mentre il montaggio su garza è stato fatto a metà del ventesimo secolo.
Graeco-Roman Period (332 BC-565 AD)
Ptolemaic Period (305-30 BC)
---
Thebes (?)
Acquisizione: Drovetti, Bernardino
Data acquisizione: 1824
Susanne Töpfer (ST)
cursive hieroglyphs
Funerary text, Book of the Dead
enemy, festival, justification, offering, protection, spell 018, spell 125
Pe (=Buto, pi), Abydos (AbDw), Rosetau (r'-sTA.w), Busiris (Dd.w), Letopolis (xm), Dep (=Buto, dp), Heliopolis (iwnw), Naref (n-Ar=f)
Graeco-Roman Period (332 BC-565 AD)
Ptolemaic Period (305-30 BC)
---
Yes
Chapter 18 contains a series of invocations of Thoth to defend the deceased against his enemies before various groups of deities. The relevant groups of gods and goddesses are depicted above the text with the deceased kneeling in adoration in front of them. Chapter 125, the so-called “Negative Confession” (declaration of the innocence of the deceased during his lifetime) in the hall of judgment in the Afterlife, is represented by an illustration of the weighing of the heart of the deceased in the presence of the god Osiris and the goddess Maat. The deceased must declare innocence of his sins while his heart is weighed against the feather as symbol of truth by the gods Horus and Anubis. The Ibis-headed god Thoth writes down the results and should the deceased fail, his heart would be eaten by the animal creature Ammit. In the present case, the deceased succeeded as becomes clear from the text above the scene: Thoth declares that the heart of the deceased will be unified with his body for eternity. The deceased named Pari, depicted in front of Maat, wears a beard, which is unusual for Egyptians but rather common for foreigners. The style of the beard, as well as the name of the deceased suggest that Pari is of Syrian origin.