Il Papiro dei Re è l'unico vero elenco, oltre al manoscritto di Manetone, che include i nomi di sovrani altrimenti sconosciuti, appartiene senza dubbio agli oggetti di spicco del museo Egizio. In occasione del 200° anniversario della decifrazione dei geroglifici, il papiro è stato completamente restaurato ed è esposto in una nuova sala espositiva.
Le dinastie dei faraoni si riferiscono a gruppi di re accomunati da parentela o dalla residenza reale. In totale si adotta in Egittologia una suddivisione in 30 dinastie basata sugli scritti di Manetone, storico e sacerdote greco, che ricostruì la storia dell’antico Egitto nella sua opera “Aegyptiaca” (circa 282–246 a.C.). Per scrivere il testo, noto solo grazie a storici posteriori, Manetone consultò documenti ufficiali del Antico Egitto contenenti liste di faraoni. Tra gli esemplari di queste liste, uno dei più importanti è il “Papiro dei Re” -anche noto come “Lista dei Re” -, che arrivò al Museo Egizio come acquisto del console Drovetti attorno al 1820 (Cat. 1874).
Si tratta di una lista cronologica scritta in ieratico, conservatasi in 11 colonne, dei sovrani d'Egitto a partire dal periodo mitologico primordiale, con i regni divini di Geb, Osiride, Horo, Seth, Maat, fino alla fine del Secondo Periodo Intermedio (1650 a.C.). Di ciascun sovrano sono ricordati titolatura, nomi e durata del regno in anni, mesi e talvolta persino giorni. La lista dei re menziona sovrani di grande importanza come Menes-Narmer (circa 2900 a.C.) primo sovrano non divino di cui si fa menzione, o come Djoser (2592–2566 a.C.) che eresse la prima grande piramide della storia.
Nonostante il suo valore per la storia dell’antico Egitto, il Papiro dei Re è stato scritto su “carta riciclata”: il recto - “il dritto” - del papiro, infatti, conserva un registro tributario datato al tempo del re Ramesse II (1279–1213 a.C.). Esso menziona numerosi alti funzionari dei templi di Sobek e di Amon e diversi sovrintendenti a capo delle fortezze disposte lungo il confine meridionale d’Egitto. La lista dei Re è stato scritto più avanti sul verso - “ il rovescio” del rotolo.
Nell’arco di 200 anni, grazie agli sforzi di diversi studiosi, è stato possibile unire la maggior parte dei circa 300 frammenti. L’ultimo restauro risaliva al 1930 ed era stato condotto da Hugo Ibscher (Berlino) ed Erminia Caudana (Torino), che avevano riposizionato i frammenti fissandoli con sottili strisce di seta. In occasione del 200° anniversario della decifrazione dei geroglifici, il papiro è stato completamente restaurato nel 2022 da Myriam Krutzsch (Berlino). Il progetto di restauro ha seguito la nuova ricostruzione elaborata da Kim Ryholt (Copenaghen), che negli ultimi anni si è dedicato allo studio del papiro. Ha aggiunto più di venti frammenti che non erano inclusi nelle precedenti edizioni e ne ha riorganizzato molti altri che erano stati collocati in posizioni risultate ora erronee.
1820 - 1822 BERNARDINO DOVRETTI
Secondo i contemporanei, il papiro è acquistato integro ma si frantuma durante il trasporto. È probabile, tuttavia, che sin dall’inizio sia in frammenti, come la maggior parte del materiale papiraceo da Deir el-Medina.
1824 JEAN-FRANÇOIS CHAMPOLLION
Champollion studia e compie il primo ordinamento a Torino, identificando 47 frammenti su circa 300 esistenti. Quindi, realizza dei facsimili di ogni frammento e di diverse colonne.
1826 GUSTAV SEYFFARTH
Seyffarth identifica e posiziona quasi 200 frammenti. Intraprende il primo restauro montando i frammenti su “papier végétal” (carta vegetale).
1834 RICHARD LEPSIUS
Lepsius realizza il primo facsimile quasi completo della Lista dei Re, seguendo la disposizione e la numerazione dei frammenti - da 1 a 164 - di Seyffarth.
1851 JOHN WILKINSON
Wilkinson realizza una nuova copia del retro del papiro (contenente la Lista dei Re) e per la prima volta anche del fronte, su cui è riportato un testo fiscale.
1930 HUGO IBSCHER
Ibscher esegue il distacco dei frammenti dalla “papier végétal” usata da Seyffarth. Pulisce ogni singolo frammento ed esegue il riposizionamento dei frammenti con sottili strisce di seta.
1938 GIULIO FARINA
Farina pubblica la prima edizione estesa con foto e trascrizione geroglifica, basata su un ampio esame del papiro. Risistema e aggiunge pochi frammenti rispetto al montaggio di Ibscher del 1930.
1930-38 ERMINIA CAUDANA
Caudana assiste Ibscher e in seguito aggiunge frammenti minori non inclusi da quest’ultimo, seguendo le indicazioni di Farina.
1959 ALAN H. GARDINER
Gardiner migliora la trascrizione di Farina e descrive anche dei frammenti non posizionati, senza alcuna traduzione né commento, solo brevi note. Inoltre, modifica la posizione di alcuni frammenti collocati in precedenza da Farina.
1957-2022 KITCHEN, HELCK, RYHOLT
Diversi ricercatori fanno trascrizioni, scrivono note e commenti sulla Lista dei Re e sul testo fiscale. Tuttavia, nessuna edizione completa della Lista venne più compilata dopo quella realizzata da Farina nel 1938.
Ryholt studia in dettaglio i frammenti e crea una nuova ricostruzione e disposizione delle colonne. Rivede il lavoro di Gardiner: colloca nuovi frammenti e modifica la posizione di altri.
2022 MYRIAM KRUTZSCH
Krutzsch distacca tutte le vecchie strisce di restauro, pulisce e consolida quasi 300 frammenti. Il papiro viene montato su un foglio di carta giapponese invece che con delle strisce: si tratta di una tecnica fino ad ora mai applicata sui papiri del Museo Egizio.
200 Anni di Ricerca: Storia degli studi dal 1822 al 2022
(Copyright: Piera Luisolo/Susanne Töpfer, Museo Egizio)
In occasione del bicentenario della decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion, il famoso "Papiro dei Re" sarà esposto in una sala dotata di strumenti multimediali e infografiche che ne sveleranno storia e contenuti. La mostra temporanea è aperta dal 27 settembre al 21 novembre.
Scopri di più (Istruzioni per la postazione interattiva del Papiro dei Re)
Progetto scientifico
Kim Ryholt
Susanne Töpfer
Sara Aicardi
Curatore della mostra
Susanne Töpfer
con il contributo di
Enrica Ciccone
Coordinamento organizzativo
Virginia Cimino
Progetto di allestimento
Enrico Edoardo Barbero
con il contributo di
Maria Vallese
Visual design e progetto grafico
Piera Luisolo
Supporto per la revisione dei testi
Divina Centore
Shenali Boange
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Restauro del papiro
Myriam Krutzsch,
ÄMP SM Berlin
Si ringrazia per la collaborazione per il restauro
Friederike Seyfried,
Ägyptisches Museumund Papyrussammlung der Stattlichen Museen (ÄMP SM) zu Berlin
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Il Museo Egizio ringrazia per il generoso supporto
La Consulta per la Valorizzazione dei
Beni Artistici e Culturali di Torino
Gli Scarabei
Associazione Sostenitori Museo Egizio di Torino
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FORNITORI
Contenuti Multimediali
Chiara Mastino e Robin Studio
Ditta di allestimento
Antiqua Restauri
Fornitore hardware
Ribes Solutions